Liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Romain Gary
- Debutto Festival della Fiaba, Modena, giugno 2014
- di e con Elena Galeotti e Filippo Plancher
- assistente Ilaria Debbi
- voci Massimiliano Frabetti, Elsa Maria Frabetti, Elia De Biasi, Laboratorio Teatro (in)stabile, Laboratorio Memoria F. Francia.
Questo è un lavoro sulla “Memoria”, con lo sguardo ben ancorato al presente e la mente proiettata al futuro. Un lungo laboratorio con trenta adolescenti della scuola secondaria ci ha coinvolti e appassionati a tal punto da spingerci alla creazione di questo nostro lavoro. Siamo partiti da loro, dalla forza dell’adolescenza, dalla passione e dai materiali prodotti e dalla lettura di un grande scrittore. Il lavoro si intitola Educazione Europea ed è liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Romain Gary.
Si raccontano le eroiche gesta di un gruppo di resistenti polacchi giovanissimi durante la Seconda Guerra Mondiale; è un inno alla libertà, all’amicizia, all’arte e alla vita. In scena un uomo e una donna, uno scrittore e un’attrice che hanno attraversato un pezzo di storia importante e ora sono pronti ad incontrare il presente e porre al mondo delle domande.
Educazione europea è il memorabile romanzo d’esordio di Romain Gary, la storia della formazione politica e morale di un adolescente che sceglie di combattere nelle file della resistenza. I sogni, le speranze e gli ideali dei giovani resistenti polacchi si uniscono ai ricordi degli ex resistenti emiliani e infine ai nostri pensieri.
E’ un’opera che esalta la grandezza dell’uomo, un sogno attraversa ogni pagina di Educazione europea: “che dalla resistenza comune sorga un sentimento di solidarietà europea, l’Europa finalmente si erga e cammini”
Questo lavoro è dedicato ad Andrej Tarkovskij e all’adolescenza.
Se l’arte accade è perché esiste l’adolescenza che lungo il percorso segna il confine tra l’infanzia e l’essere adulto. L’adolescenza è un territorio di mezzo dove la vita cerca faticosamente di prendere forma e di accadere cercando di unire due istanze: il reale del qui ed ora in un terremoto di alti e bassi alla ricerca di soddisfazioni, risposte e soprattutto di una netta indipendenza dalla vita precedente. Poi c’è l’ideale degli alti voli, del nutrimento e di tutto ciò che già vive e pulsa in noi. Proprio per la sua natura non definitoria e non definibile, l’adolescenza è quella stagione della vita eclettica, imprevedibile, originale, di cui scrittori, filosofi e artisti si sono serviti per spiegare le verità più profonde e difficilmente intellegibili. In questa terra di mezzo, la frantumazione di un mondo bambino per la strutturazione di uno adulto può diventare pensiero tragico, si diventa uomini di fronte alla morte, si è soli di fronte al nulla e questo mondo-liminare, terra di confine, è un abisso che potrebbe diventare senza fondo.
“Come il cibo procura piacere quando si ha fame, colmando il dolore del bisogno, così la musica e la poesia risultano più dolci in mezzo al sangue, al gelo, a disumani soprusi, perché mitigano la violenza con cui si è ormai abituati a convivere.(…)
Su questo tema di fondo è incentrato lo spettacolo teatrale Educazione europea di Elena Galeotti e Filippo Plancher.
Se si vuole insegnare alle nuove generazioni a non ricadere più nella violenza, o ad opporsi a questa nel caso fossimo di nuovo costretti a fronteggiare una situazione estrema, bisogna farlo qui e ora, facendo loro amare la bellezza in tempo di pace. Non a caso, Galeotti e Plancher presentano Educazione europea come uno spettacolo sull’adolescenza, più che come uno sulla guerra. L’intento è quello di lodare le vite di pochi giovani che non si sono piegati alle brutture del conflitto e hanno sperato in valori come la solidarietà, la libertà, l’amicizia, senza i quali l’essere umano si trasforma in un animale che divora voracemente i suoi simili.(…)” (Enrico Piergiacomi, Educazione Europea, 25, giugno 2017 r.unitn.it)